Monte Gabberi e Sant’Anna di Stazzema
“Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.“
Ode a Kesserling (Piero Clamandrei, 04.12.1952)
Sommario
Una giornata in mezzo alle bellezze delle Alpi Apuane Meridionali per apprezzarne i colori la storia ed i loro irraggiungibili panorami.
Non solo una camminata nella natura ma anche nelle nostre coscienze.
Una escursione ad anello che parte dal piccolo paese di Farnocchia e che ci porterà sulla cima del Monte Gabberi, una terrazza sulla Versilia e l’Arcipelago Toscano, per poi ridiscendere fino al paese Martire della Resistenza Sant’Anna di Stazzema, con la sua storia di dolore, guerra e morte, che lo scrittore Manlio Cancogni ci descrive così:
“I tedeschi, a Sant’Anna, condussero più di 140 esseri umani, strappati a viva forza dalle case, sulla piazza della chiesa. Li avevano presi quasi dai loro letti; erano mezzi vestiti, avevano le membra ancora intorpidite dal sonno; tutti pensavano che sarebbero stati allontanati da quei luoghi verso altri e guardavano i loro carnefici con meraviglia ma senza timore né odio.
Li ammassarono prima contro la facciata della chiesa, poi li spinsero nel mezzo della piazza, una piazza non più lunga di venti metri e larga altrettanto una piazza di tenera erba, tra giovani piante di platani, chiusa tra due brevi muriccioli; e quando puntarono le canne dei mitragliatori contro quei corpi li avevano tanto vicini che potevano leggere negli occhi esterrefatti delle vittime che cadevano sotto i colpi senza avere tempo nemmeno di gridare.
Breve è la giustizia dei mitragliatori; le mani dei carnefici avevano troppo presto finito e già fremevano d’impazienza. Così ammassarono sul mucchio dei corpi ancora tiepidi e forse ancora viventi, le panche della chiesa devastata, i materassi presi dalle case, e appiccarono loro fuoco.
E assistendo insoddisfatti alla consumazione dei corpi spingevano nel braciere altri uomini e donne che esanimi dal terrore erano condotti sul luogo, e che non offrivano alcuna resistenza.
Intanto le case sparse sulle alture, le povere case di montagna, costruite pietra su pietra, senza intonaco, senza armature, povere come la vita degli uomini che ci vivevano erano bloccate.
Gli abitanti erano spinti negli anditi, nelle stanze a pianterreno e ivi mitragliati e, prima che tutti fossero spirati, era dato fuoco alla casa; e le mura, i mobili, i cadaveri, i corpi vivi, le bestie nelle stalle, bruciavano in un’unica fiamma. Poi c’erano quelli che cercavano di fuggire correndo fra i campi, e quelli colpivano a volo con le raffiche delle mitragliatrici, abbattendoli quando con grido d’angoscia di suprema speranza erano già sul limitare del bosco che li avrebbe salvati.
Poi c’erano i bambini, i teneri corpi dei bimbi a eccitare quella libidine pazza di distruzione. Fracassavano loro il capo con il calcio della «pistol-machine », e infilato loro nel ventre un bastone, li appiccicavano ai muri delle case. Sette ne presero e li misero nel forno preparato quella mattina per il pane e ivi li lasciarono cuocere a fuoco lento. E non avevano ancora finito.
Scesero perciò il sentiero della valle ancora smaniosi di colpire, di distruggere, compiendo nuovi delitti fino a sera.
A mezzogiorno tutte le case del paese erano incendiate; i suoi abitanti fissi e gli sfollati erano stati tutti trucidati. Le vittime superano di gran lunga i cinquecento, ma il numero esatto non si potrà mai sapere….”
Farnocchia – Monte Gabberi – Sant’Anna di Stazzema
- Lasciate le auto nella piazzetta della chiesa di Farnocchia inizieremo il nostro cammino in direzione Monte Gabberi.
- Dopo circa 3,5 km di cammino raggiungeremo la sua vetta (1108 metri) una delle terrazze più belle delle Apuane. Da qui potremo godere di una vista meravigliosa sulla piana della Versilia, l’Arcipelago Toscano e le Alpi Apuane Meridionali.
- Dopo le foto di rito ed un piccolo spuntino inizieremo la discesa in direzione Sant’Anna di Stazzema, ripercorrendo una delle vie seguite dalle colonne dei soldati tedeschi quella maledetta mattina del 12 agosto del 44.
- Arrivati a Sant’Anna, pranzo al sacco (a Sant’Anna c’è un bar con ottimo pane, focaccia e salumi).
- Avremo poi tempo per visitare i luoghi della strage: la Chiesa e la sua piazzetta, il Museo, il Monumento Ossario (se disponibili con le Guide del Parco della Pace).
- Finita la visita inizieremo il nostro percorso di ritorno girando intorno al Monte Lieto e raggiungendo dopo circa 4 km il borgo di Farnocchia.
- Giusto il tempo per il caffè (se il bar è aperto) ed i saluti dopo una giornata sicuramente bella ma destinata a lasciare un profondo ricordo nelle nostre coscienze.
Dotazione obbligatoria
- Scarpe da trekking
- Luce Frontale o piccola torcia elettrica
- Riserva d’acqua di almeno 1 lt
- Sacchetto porta rifiuti
- Documento di identità in corso di validità Tessera Sanitaria
- Tessera Sanitaria
Dotazione consigliata
- Giacca impermeabile o Poncho adatto a sopportare condizioni di brutto tempo
- Indumenti personali per una vestizione a cipolla
- Cappello o bandana
- Occhiali da sole
- Crema solare
- Cerotti per vesciche
- Bastoncini telescopici
- Riserva alimentare e medicinali in base alle proprie esigenze